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Vigliano
Biellese |
pagine a cura di |
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organo della
Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini, 2007 |
Per realizzare un manufatto occorre
sempre avere dei modelli cui fare riferimento; per le generazioni sino
all'epoca dei nostri nonni questi modelli venivano forniti dall'educazione e
dall'ambiente in cui si viveva.
Oggi la molteplicità di informazioni
con cui si viene a contatto impone una scelta meditata di quali possono essere
i modelli dello strumento che si vuole costruire, naturalmente i modelli
debbono essere musicali, occorre dunque chiarire che tipo di sensibilità
musicale si voglia seguire e quali caratteristiche debba avere lo strumento per
consentirlo.
Per l'organo di Vigliano si è
pensato ad una collocazione ideale nel tardo barocco mitteleuropeo;
quest'epoca, pur conservando la grande tradizione della polifonia, non fu
insensibile ai fermenti dell'incipiente romanticismo, che svilupperà poi però
un un tipo di organo differente.
Sulla base di queste convinzioni
si è progettato uno strumento ricco di registri di fondo, che dispone anche di
una Viola da gamba di 8' ma si sono evitate le caratterizzazioni estreme,
avendo cura che i registri fossero sempre ben miscelabili tra di loro.
Particolare attenzione è poi
stata messa nell'intonazione e nella realizzazione delle meccaniche, affinchè
l'organo avesse un tocco pronto ma sensibile, dove l'organista potesse con
facilità e precisione controllare l'attacco ed il rilascio del suono.
Altrettanta cura si è posta nell'alimentazione delle canne al fine di
permettere all'esecutore di sfruttare convenientemente e di controllare il
cosiddetto “respiro” dello strumento.
Ci auguriamo che questo lavoro
possa contribuire a far diventare la musica d'organo una parte significativa
della lode al Signore celebrata in chiesa, delle nostre esperienze musicali ed
infine, più in generale, della nostra cultura.
L’organo è collocato sulla
cantoria preesistente.
Il prospetto è formato dalle
canne del registro Principale 8’ nel Grand’Organo e dalle canne del Prestante
4' nel Positivo. Il secondo corpo si trova alle spalle dell’organista. Il pedale
è collocato sulla parete di fondo, dietro al Grand’Organo.
La cassa è stata dipinta e dorata
da Daniela Pezzolato.
La consolle è posta al centro nel
basamento dell’organo.
Le tastiere hanno 54 tasti, con
ambito Do1-Fa5, i tasti diatonici sono ricoperti in
ebano, i cromatici sono in palissandro ricoperto di osso.
La pedaliera, del tipo parallela,
ha 27 pedali con ambito Do1-Re3, ed è e costruita in
rovere.
Le tastiere e la pedaliera sono,
per disegno e dimensionamento, ispirate a modelli storici.
Per la finitura della consolle
sono state impiegate essenze pregiate, quali noce, ulivo e palissandro.
Le trasmissioni sono del tipo
detto sospese per entrambe le tastiere.
Sono realizzate con tiranti in
cedro e ottone crudo e catenacciature di ottone, imperniate su supporti in
carpino.
La configurazione ed il
dimensionamento delle meccaniche e la loro accurata realizzazione, con minimo
uso di feltrature, garantiscono la massima silenziosità e precisione di
funzionamento.
Il comando dei registri è tramite
pomelli torniti in olivo, posti a lato delle tastiere.
Il richiamo dei registri è
completato da un combinatore programmabile (Sequenzer) con 11.988 registrazioni
memorizzabili, distribuite su dodici gruppi di memorie.
La trazione dei registri è
elettrica, con l’impiego di solenoidi per il movimento delle stecche.
A lato delle tastiere è posto un
cassetto con i comandi del Sequenzer, a disposizione dell’organista e del
registrante.
Sopra la pedaliera sono
installati due pedaletti per la progressione
crescente o decrescente.
I somieri sono del tipo detto a
tiro, progettati e costruiti con tutti gli accorgimenti necessari a ottenere la
massima affidabilità a lungo termine.
Sono costruiti con legnami di
cedro scelti e stagionati; i ventilabri sono in cedro, guarniti con doppia
pelle d’agnello. I canali ed i ventilabri sono accuratamente dimensionati per
ottenere un’adeguata portata d’aria, conservando la massima leggerezza e
sensibilità di tocco.
L’organo è alimentato da un
elettroventilatore silenziato, collocato in apposita cassa insonorizzata.
Il vento è regolato e
stabilizzato da due mantici, collegati al ventilatore tramite valvola a tendina
per la regolazione della pressione dell’aria;
I mantici sono costruiti in abete
con doppia guarnitura in pelle di montone.
Il disegno e il dimensionamento
dei mantici e dei condotti garantiscono la giusta quantità e qualità del vento
ad ogni somiere per un’emissione sonora priva d’incertezze, ma sensibile al
tocco.
Le canne sono costruite secondo
uno schema di misure specificatamente studiato per questo strumento, riferite a
modelli storici e tenuto conto delle caratteristiche acustiche dell’ambiente.
Lo
strumento è accordato al corista a 440 Hz alla temperatura di 18°C, con
temperamento derivato da Kirnberger
Grand’Organo
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Positivo tergale
|
Bordone 16’ |
Bordone 8’ |
Principale 8’ |
Quintadena 8’ |
Flauto a camino 8’ |
Prestante 4’ |
Viola da gamba 8’ |
Flauto a camino 4’ |
Ottava 4’ |
Nazardo 2’2/3 |
Flauto a cuspide 4’ |
Ottava 2’ |
Quinta 2’2/3 |
Terza 1’3/5 |
Ottava 2’ |
Larigot 1’1/3 |
Mistura IV file |
Dulzian 8’ |
Tromba 8’ |
|
Pedale
|
Accessori
|
Subbasso 16’ |
Unione Positivo al Grand’Organo |
Ottava 8’ |
Unione Grand’Organo al Pedale |
Ottava 4’ |
Tremolo a vento perso |
Trombone 16’ |
Nachtigall |
Tromba 8’ |
Zymbelstern |
Il prospetto
La consolle
Registri del Grand’Organo e
del Pedale
I registri del Tergale e del
Pedale
Canne del Principale 8’ in
facciata
Interno del Grand’Organo
ultimo aggiornamento di
questa pagina: domenica 27 maggio 2012